Le tapas sono nate nel sud della Spagna, dove gli osti coprivano con un piattino le brocche di vino per proteggerle dai moscerini; tapar è il verbo. Ma per richiamare l’attenzione dei clienti, nei piattini che tappavano le brocche mettevano olive, pezzi di formaggio o di prosciutto e avanzi di frittata, per dire: se compri da bere ti do qualcosa da mangiare. Ed è così che le tapas sono diventate un modo economico per mangiare qualcosina, oltre che bere.
Poi il rito del tapear si è diffuso in tutta la Spagna: ogni regione ha le proprie tapas, preparate in base agli ingredienti locali e accompagnate dal proprio vino d’origine. Oggi, in Spagna, le tapas si consumano in piedi, alla barra, al bancone, chiacchierando con gli amici e spostandosi di locale in locale per gustarne sempre diverse.
Io a Barcellona sono andato in un posticino da tapas gourmet nel Raval, invitato dall’amico Enzo e mi sono presentato a mezzogiorno, che era come andare per far colazione! A Barcelona si mangia alle 3 del pomeriggio. E si esce alle cinco de la tarde dopo averle provate tutte. E quindi domani che è La giornata mondiale delle tapas, vi dico che è un’ottima occasione per tapear! Seguite #tapasday e troverete per esempio a Milano oltre una dozzina di locali che fanno tapas speciali e prezzi speciali per celebrare la giornata mondiale delle tapas. Ma anche a Roma, Napoli e Bologna…vamos tapear!