Uluru, mer 31 ago
Ester è una vera esperta di cammelli e lavora per Camel Tours di Uluru da un mese. Li ha sellati e ce li ha fatti trovare in fila. Piccola lezione su come si sale in sella e su come assecondare i movimenti dell’animale quando si alza, e poi si parte.
L’aria è frizzante, gelata e profumata. La rugiada esalta i profumi dei fiori che sembrano biancospini ed emanano un odore dolcissimo. Un fiore che mi piace in modo particolare è la Holly Grevillea, una pianta alta come un uomo che fa dei lunghi fiori gialli, delle dimensioni di una piccola pannocchia. I pistilli sono dolci, li mettono per zuccherare il caffè. l sole monta veloce all’orizzonte e le condizioni di luminosità cambiano di minuto in minuto.
Il cammelliere in rosso che vedi nella foto sembra a suo agio sul dorso di Spinifex, un nome che è tutto un programma…La sicurezza ostentata davanti alla macchina fotografica viene meno quando Spinifex bramisce forte esprimendo il suo disappunto per il peso, evidentemente…
Fai il bravo Spinifex! E infatti per nulla intimidito dalla minaccia il cammello si è messo in ginocchio senza aver ricevuto l’ordine. L’unico di tutto il gruppo! Quando il carico è pesante… Ester si gira sulla sella mentre la carovana avanza e racconta di come un cammello possa bere 100 litri di acqua. Con un colpo di lingua, in uno SLURP, ne ingurgita un litro. L’acqua viene metabolizzata e nella gobba l’animale stiva del grasso che diventa acqua facilmente per idratare i tessuti. Ester è stata di recente in Kenya per questioni di cammelli e quando là ha spiegato che in Australia ci sono un milione e mezzo di cammelli allo stato brado, che sono liberi e non sono di nessuno e che anzi costituiscono un problema per il Governo, la gente africana ha esclamato “mandatele da noi tutte quelle bistecche!” Nel pomeriggio sono entrato nel Parco Uluru Kata Tjuta. Dal Cultural Center della gente Anangu ho fatto qualche km seguendo il Liru Walk. Uluru in effetti è una roccia lunga 3 km e mezzo e alta 350 metri. A vederla da sotto è impressionante, sembra una balena rossa, con il dorso striato dalle venature create dall’erosione. Ha piovuto abbondantemente quest’anno e mi hanno raccontato di quando finito di piovere si formino delle cascate sui fianchi del monolite. Uno spettacolo unico. Ma Uluru è da solo uno spettacolo, non è difficile capire che sia la madre di tutte le leggende aborigene.
Al ritorno in hotel mi rendo conto che ho sulle scarpe la sabbia rossa di Uluru. Che faccio le sbatto? O tengo la sabbia attaccata? Sembra un dilemma del cavolo, ma ci credi che ho cambiato scarpe per cena? Ho rimandato il dilemma a domani. E mi sono goduto una cena da vero australiano! Il Barbie! Al Pioneer BBQ si compra la carne cruda al bar e ti mettono a disposizione i grill per fartela cuocere.
Io ho scelto l’Aussi Combo: uno spiedino di Kanguroo, uno di coccodrillo, una salsiccia di emu e due di vitello.