Critico tra le nuvole

Quando viaggio è la festa del cinema. E’ il momento migliore per assaporare un film senza sensi di colpa e senza disturbi. Non potresti fare altro…e allora che cinema sia!
Comincio a familiarizzare con lo schermo e il comando delle poltrone di business (grazie Cathay Pacific!) verificando il menu, leggendo le note, riconoscendo i titoli del momento, con le frasi topiche che sento nei trailers. E quindi morivo dalla voglia di vedere CHRONICLES. Un film sulla condizione dei teen agers vittime di bullismo nella profonda america. Un ragazzino filma in continuazione con una vecchia telecamera ingombrante presentando la sua vita penosa. Poi, come se fosse la cosa più naturale del mondo, i tre amici vengono in contatto con una entità pulsante di luci cangianti come un grattacielo cinese e acquistano superpoteri. Il pezzo bello del film è dove si rendono conto di quello che possono fare e di come sia divertente controllarlo. Con un’idea geniale il ragazzino deriso si mette a fare il mago durante lo spettacolo della festa della scuola e diventa superpopolare. Ma al dunque, cioè quando la più gnocca del liceo sta per dargliela…cominciano a manifestarsi gli effetti collaterali dei superpoteri…la deriva verso la pericolosità sociale e la vendetta comincia e il ragazzo farà una brutta fine. Poi ho visto IL DIARIO DEL RUM. Costarica anni 60, americani padroni e alcoolizzati, un giornalista sbevazzone che non ci sta. Belle avventure, personaggioni ubriachi alla grande Lebonsky. Bella la protagonista Amber Heard.
Poi EYEAWK o qualcosa del genere con un’attrice bellona e sconosciuta dal nome italiano. Film d’azione pura con la solita trama dei servizi segreti deviati, doppio giochisti, sparatorie e lotte corpo a corpo cruente. Ci si domanda come possano andare avanti diversi minuti con le mazzate che si prendono. Nella realtà i protagonisti degli scontri sarebbero spappolati e senza più sangue dopo 120 seconti. Per terminare la tratta su HK con YOUNG ADULT dove Charlize Theron torna al paesello da stragnocca che è e vorrebbe farsi il fidanzatino del liceo che però ha appena avuto una bimba. E quindi se ne andrà con le pive nel sacco.
Ma la sorpresa è venuta da un film francese senza pretese, con Audrey Tatou. Pochi esterni, molta recitazione, una storia tristissima che prende una svolta piacevole. Il trionfo del ragazzo normale, simpatico senza essere travolgente, sensibile, gentile e poetico oltre che svedese, che riesce ad arrivare al cuore della corteggiatissima Audrey. LA DELICATESSE, si intitola il film, ed era l’unico per il quale avrei speso dei soldi.
Il vostro critico di Cinema tra le Nubi vi saluta e vi dà appuntamento al ritorno tratta Denpasar HK di 4 ore (un paio di film ci stanno) e poi HK-MPX.

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