La Cina ha circa 300 milioni di fumatori accaniti. Non avete idea di quanto fumino i cinesi! E gli accendini sono vietati a bordo degli aerei: ve li trovano nel bagaglio a mano al metal detector e ve li fanno gettare in un grande bidone.All’arrivo, uscendo dal gate, trovate un bidone dello stesso tipo con dentro gli accendini di quelli che si sono imbarcati e potete prenderne uno, quello che volete.
Già nel 2011 il ministero della Salute cinese aveva vietato il fumo a livello nazionale in tutti gli spazi pubblici chiusi, come hotel e ristoranti, ma le linee guida erano piuttosto vaghe. Dal 1° giugno 2015 entra in vigore la legge che vieta di fumare in tutti i luoghi pubblici al chiuso di Pechino. La capitale darà l’esempio e questa volta il governo cinese intende fare sul serio e per far rispettare le nuove norme saranno schierati migliaia di ispettori.
Dai ristoranti agli uffici, ma anche su autobus e metropolitane, le sigarette saranno tassativamente proibite e chi verrà beccato dovrà pagare una multa di 200 yuan, circa 30 euro, tenendo conto che lo stipendio medio di un impiegato a Pechino è di circa 3000 euro all’anno. La Cina è il primo Paese produttore e consumatore di tabacco: più di un terzo delle sigarette fabbricate nel mondo sono consumate in Cina. Il pacchetto di sigarette rimane a prezzi molto popolari. Se le americane più famose costano in media 1.5 euro, le marche locali scendono sotto i 30 centesimi. Prezzi così alimentano il contrabbando verso l’Europa e la contraffazione di marchi, facendo circolare sigarette pericolosissime con percentuali di catrame devastanti.