#dailywalk8

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Cammino lungo il Cap. Meglio farlo oggi, visto che per il fine settimana è previsto maltempo. Carico sullo smartphone una compilation che avevo creato per Style. Il magazine del Corriere, quando il vicedirettore era Diamante D’Alessio, era molto addentro a Second Life, il network sociale che prometteva una seconda vita virtuale in rete usando degli avatar. E anche io ne avevo uno!

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Avevo fatto una serata in diretta su Second Life raccontando uno dei miei viaggi. Avevo scelto il Guatemala. E per il resto della serata on line avevo creato una colonna sonora, la Style-Guatemala Night. Avevo selezionato dei brani latineggianti, delle cose gradevoli da sottofondo, e li stavo ascoltando compiaciuto camminando sul sentiero. Quando un certo punto, mi entra in cuffia un tocco di pianoforte inconfondibile…Basta 3 note per rendermi conto che è “Everybody’s talking” nella versione un po’ salsa di Joe Sample e Randy Crawford.

Mi viene da piangere a pensare che Joe Sample non c’è più, è morto nel settembre 2014. E’ una delle perdite nel mondo della musica che mi ha toccato di più, come quella di Clarence Clemons, il Big Man della E street Band.
Sample era un ottimo pianista, non un genio, faceva un jazz facile, che capivo anche io. Lo avevo incontrato 20 anni fa a Juan Les Pins, mentre stava tornando a piedi verso l’hotel dopo un concerto nella pineta con i Crusaders. All’una del mattino lo incrocio sul marciapiede ed esclamo: “ma tu sei Joe Sample!” E lui sorride, mi da la mano e mi chiede “How you doing?” Quella mano che tocca i tasti in modo sublime, creando riff di smooth jazz che mi fanno impazzire.

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Poi l’ho rivisto e intervistato al Nice Jazz Festival, a Cimiez, nel parco sulle colline di Nizza. Aveva un po’ di difficoltà a parlare, metteva insieme le frasi in modo strano nel rispondere. Era con l’immensa Randy Crawford, una delle voci femminili che apprezzo di più. E avevano in uscita (era l’estate del 2007 credo) un album, “Feeling good”, dove c’era questa versione di “Everybody’s talkin”, la canzone di Nielsen dal film “Un uomo da marciapiede”.

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Quando l’ho riascoltata stamattina mi è venuto da piangere. Quell’artista non c’è più, quel tocco sul piano non si potrà ripetere, era un brav’uomo Joe Sample, umile artigiano di musica fatta bene. Non era una rock star ignorante e presuntuosa, destinata a durare un attimo. Era un pianista nato a Houston, Texass, nel 1939 e che nel 71 aveva messo insieme i Crusaders e aveva continuato così, a fare gig di bun libello per una paga dignitosa. Se devo versare una lacrima per un artista scomparso, ecco quella è per lui, non per David Bowie o Maurice White.

Ciao Joe, ti ho pensato una mattina di febbraio camminando lungo il Mediterraneo. E’ un piccolo tributo da un ammiratore a cui hai regalato un sacco di bei momenti.

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