Ho visto il concerto di Jamie Cullum al Monte Carlo Sporting Summer Festival.
Il talento si sente fin dalla prima frase. Lui al pianoforte con contrabassista, batterista, sax e tromba. Ha giacca da smocking, una t-shirt nera, e sopra una camiciola nera con scritte bianche (che presto si toglierà), pantaloni elasticizzati neri, calzini rossi e scarpe sneakers blu. Al secondo brano lascia il piano e passa ad un rullante e poi a una tastiera Korg impostata da Hammond.
Tutta la band sembra sui 30 anni…l’impressione è di un talento scanzonato. Prendono i classici e li fanno in scarpe da ginnastica, talmente talentuosi da non aver paura di cimentarvisi. Il quarto pezzo è un groove che mette lui in loop e poi passa al pianoforte e la band segue…molto suggestivo. Il quinto pezzo è uno dei suoi hit e usa il pianoforte come cassa percussiva: geniale! fa “I can’t feel my face” di WeKnd e poi “Shake it off” di Taylor Swift.
Dice che compie 37 ann la prossima settimana… e gli lanciano fiori…da destra. Scherza dicendo che in quella parte della sala è più popolare. E gli lanciano fiori anche dal lato sinistro. Si scusa per la Brexit, “a pretty total disaster”, prende le bacchette e va vicino al batterista e tiene il ritmo sul rullante mentre il clarinetto fa l’assolo.
La sua versione di “I get a kick” è jazzy, bella pulita. E poi dopo “Loosing you” da Toy Story parte con “I took a pill in Ibiza”, in una versione jazzy bellissima. Usa il microfono muovendolo veloce davanti alla bocca, cosi da creare un effetto di distorsione interessante. Per il finale il quartetto si sposta sulla punta del palco più a contatto con il pubblico e diventa tutto più intimo e acustico. Finale con applausi. Ma io sono già fuori a riprendere le macchina, fischiettando “Twenty something”.-