Con la conferenza stampa e il taglio della torta si è aperto Cortinametraggio 2017.
Sono arrivato 48 ore fa e mi sembra di essere qui da sempre! E’ l’effetto piacevole dell’incontrare subito i personaggi giusti come Anna e Marcello, presentatimi da Maddalena Mayneri che sa essere splendida padrona di casa. Del ritrovarsi nei luoghi e nei tempi giusti.
Neanche il tempo di arrivare e sono coinvolto in una tavolata al Nero di Seppia, ristorante di pesce in mezzo alle montagne. Qualità eccellente del baccalà mantecato alla veneta. I miei primi canederli sono al Posticino, il ristorante dell’Hotel de la Poste. Grandiosi quelli allo speak, ottimi quelli agli spinaci e formaggio.
Ma la vera epifania gastonomica cortinese per me sono i casunziei, ravioli a forma di mezzaluna ripieni di barbabietola, con dadolata di patate e cosparsi di semi di papavero, assaggiati al Grand Hotel Savoia. Ma parliamo di cinema non solo di assaggi.
Arrivo contemporaneamente a Maria Grazia Cucinotta e con lei dividiamo il microfono per l’intervista a Radio Cortina di Mosi. Maria Grazia propone un selfie da mandare a Ezio Greggio. Ci ha pensato lei a scattare e inviare.
Stamattina a naso trovo il cammino dimesso dalla vecchia ferrovia dolomitica, trasformato in pista ciclabile e mi faccio una bella camminata. Poi con le fila di Cortinametraggio ormai ingrossate da Lillo e signora e da Michela Andreozzi e Massimiliano Vado, si va al mercato. Quello di Cortina non è un mercato come gli altri: ci vanno le siure di città a caccia dell’affare. Sulle bancarelle, su alcune almeno, si possono trovare capi di cashmere scontati e pezzi firmati saldati dagli stockisti.
Life can be good, life in Cortina (cit. Japan)