Per uno che vive sul Mediterraneo è difficile concepire il ghiaccio come qualcosa di diverso dai cubetti di un drink. Invece il ghiaccio è associato al divertimento per chi vive in montagna o ad altre latitudini. Ci si pattina sopra, si gioca a hockey e si fa il curling, da curl che significa ricciolo. Sui loch ghiacciati di Scozia ci si divertiva con i sassi, a farli scivolare e bocciare tra di loro. Ed è lì che nasce lo sport oggi popolarissimo in Canada, in Svezia e ovunque ci sia ghiaccio in abbondanza.
Le partite durano due ore e mezza, con 4 giocatori che hanno a disposizione 2 sassi ciascuno, per 10 tempi. I sassi col manico assomigliano a pentole a pressione ma vi assicuro che pesano 20 kg e della pentola ricordano solo lontanamente la forma. Il principio è quello delle bocce: ci si lancia spingendosi da una staffa fissata sul ghiaccio e si accompagna il sasso imprimendogli la giusta direzione e l’effetto “ricciolo”.
Il sasso sarà aiutato nella sua traiettoria dagli altri componenti della squadra che spazzano la brina al suo passaggio per farlo andare più lontano. Deve entrare nel cerchio rosso dal diametro di 3 metri…e avvicinarsi al “boccino” rappresentato da un cerchio blu di 100 cm. Tutto questo si impara allo Stadio Olimpico del ghiaccio di Cortina grazie a Alessandro Zisa, allenatore ed iniziatore al curling per turisti curiosi e in cerca di avventura. Perchè stare sul ghiaccio per chi non è abituato alle superfici scivolose è rischioso quanto un volo in deltaplano!
Per impratichirsi si usano due sassi, poi si passa alla scopetta sotto l’ascella per mantenere l’equilibrio nel tiro. Devo ringraziare Valeria ed Elisa della squadra Juniores del Cortina Curling per l’aiuto nei primi momenti di imbranataggine acuta. Se vincono le selezioni andranno a fare i campionati del mondo in Finlandia insieme a Ilaria e Stefania, la skip che ha cominciato per caso invitata da un amica per coprire in buco in squadra. Skip è il capo, quello che sta vicino al cerchio d’arrivo e decide le strategie di lancio, comunicando a chi deve lanciare il sasso attraverso segni convenzionati. Alessandro è il loro allenatore e propone come pacchetto intrattenimento la curling experience.
La squadra di punta di Cortina di curling è tra i 25 e i 35 anni… Alessandro ne ha 52 anni e ne dimostra 40. In Canada il curling è lo sport nazionale, i giocatori guadagnano come calciatori da noi. Tra sponsor e pubblicità sono ricoperti di soldi. In Canada un milione e mezzo di persone giocano. Fortissimi anche gli svedesi.
Allora ricapitolando: il difficile del curling è mantenere l’equilibrio con una scopetta e la mano sul sasso .. si chiama sasso…non pentola a pressione! Bisogna partire prendendo lo slancio su una staffa, come il blocco starter per i 100 metri. Ci si spinge dirigendosi con il giusto abbrivio e poi si lascia il sasso, sganciandolo prima delle linea. Sembra facile ma non lo è. Ci vuole tecnica e stile nell’inarcarsi al momento della spinta. Io ho fatto 5 tentativi per riuscire a piazzare un punto, mettendo il mio sasso nel cerchio rosso. Grande soddisfazione per uno che il ghiaccio lo preferisce nel bicchiere.