mercoledì.
Passeggiata con ombrello ma niente pioggia. Trovo gente simpatica che mi accompagna al Lago di Misurina.
Torno in hotel, piacevole chiacchierata con Stefano De Felici regista del corto Ferruccio.
Aperitivo da Suite, scopro l’Hugo, prosecco e sciroppo di sambuco con foglie di menta, l’antispritz!
Al cinema Eden Roberto Salvini intervista gli ospiti su “Coltura&Cultura”…
Ma l’evento della serata di mercoledì a Cortina è la partita di hockey dei playoffs.
Il Cortina gioca nel Campionato della Alps League, 16 squadre tra italiane, austriache e slovene. Grazie a Mosì di Radio Cortina che mi ha fatto avere un accredito stampa al Palaghiaccio Olimpico entro alla clubhouse e da lì mi vedo la partita.
Purtroppo appena arrivato io la squadra avversaria si scatena e infila tre goal al Cortina. Sono i temibili Rittner Renon. Spendo il nome di Maddalena Mayneri incontro Sandro Moser, ex presidente del Cortina, una squadra nata nel 1924, con 17 scudetti sulla maglia. La juventus dell’hockey italiano. Hanno 4 giocatori canadesi, i più ricercati insieme ai russi e agli svedesi, le nazioni top dell’hockey.
Un professionista guadagna bene ma siamo lontani anni luce dagli stipendi del calcio. I bravi giocatori cortinesi hanno tutti un lavoro e poi giocano a hockey….guadagnano meno di un giocatore di calcio di serie C.
Nella club house ad ogni intervallo si può bere e mangiare qualcosa. Si affolla per un quarto d’ora e poi tutti tornano sugli spalti. Il main sponsor è Hafro di Carlo Geromin, un ragazzo elegante che si siede accanto a me a guardare la partita.
Sento i commenti intorno: “hanno perso troppi dischi” e come DJ mi soprendo a pensare come suoni strana quella frase! Il disco si chiama puk e sembra un proiettile micidiale quando viene sparato con un colpo ben assestato. Per dare la carica il pubblico pesta i piedi ritmicamente sulle gradinate metalliche. Gli altri tifosi sono non più di una ventina ma hanno un bandierone che sventolano ad ogni punto segnato, e un grande tamburo e fanno fracasso.
I ragazzi in campo non riescono a recuperare.
Sandro dice che gli altri hanno giocatori più tecnici, bisognerebbe giocare più di forza contro di loro. Il gioco è velocissimo, capovolgimenti di fronte nel giro di pochi secondi, i colori delle divise schizzano sul bianco del ghiaccio, bianco-blue per Cortina, rosso per Rittner Baum. Mi entusiasmo in fretta e mi scopo ad urlare er una parata o per un fallaccio. Il risultato finale sarà 5 a 2 per il Rittner, la mia prima sconfitta ad hockey. Perchè questa è stata la mia prima partita e ho eletto subito il Cortina squadra del mio cuore.