Salone del Gusto 2018

Al ho imparato un sacco di cose sulle ostriche grazie a Mauro Pallottino e sulla birra con Roberto Parodi: sono de espertissimi del loro settore e appassionati e quindi sanno spiegare e coinvolgere. Allora le ostriche… L’ostrica appena aperta è viva e rilascia una prima acqua salata e poi continua a crearne per 5 ore. L’ostrica va mangiata e masticata almeno 5 volte prima di inghiottirla.
La prima veniva dal mediterraneo, da Montpellier, dall’etang, gli stagno salmastri. Era una Special Bouzigues n.2
Roberto consigliava la birra da abbinare. La seconda ostrica arrivvaa da La Rochelle ed era una Special Eclaire, affinata in bacini di argilla. L’ultima ostrica, una Special Puig’astel Numero 3 veniva da vicino a Brest, Bretagna, sapeva di frutta secca e nocciola, era la più raffinata. Viene lavata coi sassi, così si spaventa e lo stress rafforza il prodotto. Ci abbiamo bevuto sopra una Geuze 2013 (in fiammingo significa pezzente, doveva essere la birra per i ceti più bassi..) Ne esistono solo 8 produttori al mondo, tutti in Belgio. Lieviti particolari in quella zona e poi viene messa in botti, fa 4 fermentazioni in botte e 2 in bottiglia. E’ fatta con luppolo invecchiato 3 anni. Conservabile fino al 2035, una birra davvero speciale!

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