Cùciti la bocca

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Fa caldo, si ha meno appetito, si dimagrisce. Non so voi ma io ho fame comunque! Però non sono disposto ad esagerare per dimagrire come ha fatto una ragazza che vuole partecipare al concorso di Miss Venezuela: si chiama Maya Nava è di Caracas e ha chiesto ad un chirurgo estetico di cucirle un pezzo di plastica in bocca, sulla lingua, in modo da rendere difficile masticare e ingerire cibi solidi. Quindi Maya è costretta ad alimentarsi per cannuccia con dei gran frullati di verdura. Però non credo possa neanche parlare, con quella roba cucita in bocca. Ma tanto cosa deve dire una candidata miss? Deve solo essere bella magra! Però che stupidaggini si commettono credendo di poter essere più belle?

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La Rivolta di Varsavia

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Bussana Vecchia

Bussana Vecchia WIKIPEDIA

Viaggiando sull’autostrada dei fiori magari l’avrete notato quel vecchio villaggio diroccato, all’altezza del casello Sanremo Est/Arma di Taggia. Si chiama Bussana Vecchia e fu abbandonato dopo un terremoto che la distrusse quasi completamente.
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Nel febbraio del 1887 la terra tremò il mattino di una domenica .Quasi tutta la popolazione era nella chiesa grande, quella che sovrasta il paese. La volta della chiesa crollò seppellendo un centinaio di persone. Il disastro era troppo grande per cercare di ricostruire, e i superstiti di trasferirono ai piedi della collina, in quella che oggi è Bussana Nuova, dove hanno costruito il nuovo Mercato dei Fiori e il carcere.
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Comunque il nucleo del villaggio su a Bussana Vecchia è rimasto praticamente quello medioevale. E’ un posto veramente affascinante che a partire dagli anni ‘60 ha cominciato ad attirare artisti hippies, soprattutto dal nord Europa. E così il villaggio ha ripreso a vivere. Artisti ed artigiani cominciarono a restaurare le case abbandonate, facendone abitazioni e laboratori . Il tutto nella più totale anarchìa, senza permessi né atti di proprietà.

panni stesi

A Bussana Vecchia l’acqua corrente e l’elettricità sono arrivate per la prima volta solo alla metà degli anni ‘70. Intanto il mito del villaggio degli artisti aveva cominciato a diffondersi. E così arrivarono tedeschi, olandesi, inglesi, molti francesi e naturalmente italiani.

artista

Oggi ci sono una trentina tra pittori, scultori, fotografi, scrittori, poeti che hanno il loro laboratorio a Bussana, e vendono le loro opere nelle botteghe che si affacciano sul viottolo principale del villaggio.

bottega

Salendo verso quella che era la piazza principale del paese, dove c’era la chiesa principale, si passa davanti al “Giardino tra i Ruderi”, un posticino molto suggestivo: piante officinali e da ornamento che crescono tra le rovine…sembra l’Arcadia, sapete quei quadri del ‘700, con i pastorelli tra i ruderi dell’epoca romana. piazetta_golosa
A Bussana ci sono 4 ristoranti, il primo è stato l’Osteria degli Artisti che esiste dai primi anni 60, e poi ci sono 3 Bed and Breakfast. Ci sono sempre eventi artistici. Andateci i venerdì del mese di agosto, che illuminano i carruggi con le torce ed è molto suggestivo.
TeatroPinocchiocamminacammina

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#TheDailyWalking7

spaggia

Le cose più belle sono quelle più difficili da raggiungere. Forse non è vero. Forse il concetto di “bello” è talmente soggettivo che un’affermazione del genere non può trovare tutti d’accordo. Ma almeno per quanto riguarda le spiagge io sono abituato così: a soffrire. La spiaggetta bella si conquista. Bisogna camminare, scendere e poi salire.

scalinata

Sono abituato così fin da piccolo, dai tempi della Sardegna. Le mie vacanze erano lunghe, favolose, irripetibili oggi. Erano fatte di partenze al mattino presto per trovare parcheggio sulla strada litoranea. Poi si scendevano centinaia di gradini per raggiungere le spiagge sarde che fanno bella mostra di sé sulle cartoline ancor oggi. Cale isolate dove per fortuna le strade non arrivavano. E non arrivano neanche oggi. uii Io portavo il mio necessario: pinne, maschera e boccaglio. E i miei genitori portavano tutto il resto: mia sorella e il mio fratellino, l’ombrellone (che non era ancora di quelli in metalli leggeri), asciugamani, una bottiglia d’acqua fresca. Eroico. Era un andare in spiaggia eroico, fatto per amore del mare fantastico della Sardegna, per farlo godere ai propri bambini.

discesa

Per questo oggi che sono grande penso che le spiagge belle si conquistano. Cerco quella sofferenza necessaria a pagare il dazio della felicità di essere in un posto esclusivo. Ma esclusivo perchè non tutti hanno voglia di faticare così tanto per avere uno spicchio di spiaggia tra gli scogli, mica perchè è costoso o privatissimo, come la piscina del Monte Carlo Beach. La fatica peggiore è tornare indietro. Spossati dal sole e dall’acqua, con le cicale che friniscono impazzite e che provano a far impazzire anche te, come hanno fatto con Van Gogh.

MC Beach

Vedere i gradini, sentire passare il treno e camminare verso casa, verso un bichiere di acqua fresca. Ripensando alla scalinata di Cala Fuili, al mio fuciletto subacqueo con il quale facevo male a dei minuscoli pesci. Non mi pentirò mai abbastanza di aver avuto delle piccole prede, infilzate dal mio arpione per il gusto primordiale di procurarsi del cibo. Piccole salme da buttare via, pesci immangiabili. Si contorcevano presi tra i rebi, e io felice che emergevo dall’acqua urlando. Non lo farei più. Non vorrei mai più interrompere la danza a mezz’acqua delle creature del mare. Mi ci immergo da ospite, e le osservo mentre loro mi guardano e valutano quanto sono grosso e che pericolo posso costituire.

treno

Oggi in spiaggia c’era una famiglia italiana. Il padre era un cacciatore subacqueo e portava il ragazzino di 12-13 anni con il suo fuciletto a sparare ai pesci. Mi ci sono rivisto. Oggi difendo il mare e i suoi abitanti perchè proprio quei ragazzini possano ancora vedere i delfini saltare davanti alle prue dei battelli. Perchè possano vedere i polpi tra gli scogli e non solo nei piatti. Perchè capiscano come sono fatti i pesci, visto che li mangiano solo in bastoncini impanati.

A

No pain, no gain, nessuna vittoria senza sofferenza, dicono in America. Ma è bello camminare sotto il sole e salire e scendere scalinate se arrivi da una mezza mattinata passata in acqua, in una spiaggetta che “sembra i Caraibi.”tulum_beach acces Che poi abbiamo ‘sto mito dei Caraibi probabilmente perchè non li conosciamo bene. Le spiagge che ho visto a Cuba erano interessanti, anche quelle del Messico. Ma solo quella di Tulum, sotto i templi, mi ha impressionato. Ad Aruba ho visto solo scogliere, nelle USA Virgin Islands in spiaggia non sono andato così come a Puertorico. In Guadaloupa non le ho trovate eccezionali.

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Per me le spiagge di riferimento sono quelle sarde: Fùili, Ziu Martine, Cala Luna, Cala Sisine, Osalla. Bisogna soffrire per raggiungerle…

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Wild Africa – come nascono le foto spettacolari di wilderness

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Estensione sul mare

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Il Principato, come dice Alberto II di Monaco, è il solo stato sovrano al mondo che dal dopoguerra in avanti abbia aumentato il suo territorio pacificamente, senza far guerra e senza invadere nessuno. Perché si è esteso prendendo spazio al mare. Il quartiere nuovo di Fontvielle è stato costruito con il sistema di dighe olandesi. E si parlava di una penisola flottante davanti al principato, c’erano in gara diversi progetti e alla fine nel 2008 è arrivata la crisi economica e allora si è lasciato perdere.

estensione in mare

Ma ora si ritorna a parlare di una estensione in mare al Portier:
in pratica dove il circuito del Gran Premio entra nel tunnel, da lì fino al Grimaldi Forum, la costa del Principato crescerà di 60.000 metri quadrati, pieni di verde e di negozi e con 700 abitazioni, ci sarà una collina di 17 metri al centro, un porticciolo dove ora c’è il Twiga, una piazzetta e una piscina proiettata sul mare, per un totale di 6 ettari. Più o meno come la penisola artificiale dello Sporting.

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A vedere le planimetrie fa impressione scoprire che il Grimaldi Forum non sarà più sul mare. Per il momento è tutto sulla carta ma a Monaco i progetti viaggiano veloci e si realizzano in fretta.

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#theDailyWalk5

baita
Lo scorso fine settimana ho voluto ritornare a Frera e Scalaro, località a mezza montagna al confine tra Piemonte e valle d’Aosta. L’ho fatto per ricordare un amico scomparso che 40 anni fa mi aveva invitato nella sua baita per una vacanza di pesca alla trota.
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Mi sono guadagnato il soggiorno spalando letame di vacca ogni mattino, a contatto con la vita dei mandriani negli alpeggi… ed è rimasto uno dei ricordi più belli della mia adolescenza.
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All’epoca la vita negli alpeggi sulle ultime montagne piemontesi era ancora dura, fatta di solitudine e di lavoro duro. La sera dopo aver fatto rientrare le mucche nella stalla, si mangiava un po’ di polenta e latte, un po’ di formaggio con un bicchiere di vino. Giuani il mandriano indulgeva un po’ nell’oblìo che regala la grappa, guardando la fiammella tremolante del lume ad acetilene. Se ricordo bene aveva perso la moglie a causa di un fulmine, e aveva lo sguardo sempre triste guardando saettar le fiamme nel camino. Poi ci si coricava su materassi imbottiti di foglie di mais fruscianti.
mucca
Il giorno dopo la giornata ricominciava uguale: mungitura, far uscire le mucche al pascolo, e per noi due ragazzotti il compito di pulire la stalla dalle feci accumulate durante la notte. Il tanfo di merda quando aprivo la porta della piccola stalla mi toglieva il respiro all’inizio. Poi ci si fa l’abitudine e manco più lo senti. Ne ho fatto una lezione di vita con le dovute metafore. Lo spesso strato di liquame andava spazzolato dal centro della stalla verso uno scolmatoio in comunicazione con l’esterno.
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Domenico eravamo liberi di dedicarci alla pesca. Si scendeva al torrente e si risaliva pozza per pozza gettando l’amo. Lui la licenza l’aveva ma forse non proprio in ordine… così quando un mattino Giuàn ci chiamò dal ciglio del torrente, avevamo paura fosse un guardapesca.
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Invece era mio padre, che era venuto a vedere come ce la cavavamo. Rimase per un po’ poi discese verso Santa Maria, dove arrivava la strada carrozzabile, lasciando la sua inconfondibile scia di sigaro toscano. Adesso si sale comodamente in auto fino a Scalaro e oltre, e le baite sono diventate graziose casette di montagna, seconde o terze abitazioni dei figli o nipoti di chi ci passava l’estate a lavorare.
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Ma l’estate in alpeggio era una vacanza per gente abituata a condizioni di vita durissime, a sacrifici, a dolori, a privazioni: niente medici, niente dentisti, niente medicine, niente pensione. Gente così è passata attraverso due guerre, sopravvivendo e mandando avanti la famiglia. Non se se noi sapremmo fare altrettanto.
madonna
Ciao Domenico!

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#the DailyWalk4

mare una tavola
Oggi ho preso il caffè del mattino con Le Corbusier. C’è una statua del famoso architetto proprio all’inizio della promenade du Cap. Il sentiero gli è stato dedicato perchè è annegato il  27 agosto 1965 nella spiaggia della Buse che si trova alla fine del Cap.

corbu
Le Corbusier è stato un personaggio geniale ma molto controverso: fascista della prima ora, antisemita ma anche anti-nazista. Ha saputo far dimenticare il suo passato e diventare un architetto-progettatore di punta della ricostruzione post-bellica. Il modulo abitativo da lui concepito e rappresentato nel suo capanno di vacanza, sopra alla spiaggia di Roquebrune, è diventato la base dei monolocali di oggi.
canotto
Caduto il vento, il mare oggi era una tavola. Un sub solitario aveva ancorato il suo canotto sottocosta e si dedicava alla pesca subacquea in apnea. Caffè con vista anche oggi.
vista

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France is in the air

hostess
Per un viaggiatore era un richiamo irresistibile. Air France dopo Shangai, Parigi, New York, presentava oggi a Monte Carlo il nuovo allestimento della Business e della Première Classe. E non volevo mancare.
premiere
Volare in un salottino con 4 oblò, un abat jour, una poltroncina per un ospite che la notte diventa un letto vero, comodissimo, è il sogno di ogni viaggiatore. Il tempo passa veloce, arrivi riposato e pronto all’avventura. Senza contare la qualità del cibo, servito in vasellame pregiato, e la qualità dei vini che l’accompagnano.
hostess particolare
Un viaggio da sogno, ma un sogno molto costoso, perché di solito la Business costa il doppio dell’Economy e la Première è il doppio della Business. Però la prova-sedile era gratis e io ne ho approfittato. Perchè sono un inguaribile sognatore!

prova sedile
Scherzare con l’hostess di Air France oggi non costava nulla. Lei è di Mentone e probabilmente le scelgono con gli occhi azzurri dello stesso azzurro dei cuscini. E senza volerlo oggi ero in tinta anch’io!
dettaglio
I dettagli raffinati della divisa fanno molto haute couture francese. France is in the air!
France is in the Air

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#The DailyWalk 3

grano
Ho camminato in Piemonte questo week end, percorrendo un tratto minuscolo della Via Francigena. Nel 990 l’arcivescovo di Canterbury Sigerico passò di lì, andando dal Papa a Roma. Il prelato annotò tutte le tappe del suo percorso a piedi, facendoci capire a distanza di un millennio da dove passasse il fascio di vie di comunicazione chiamato poi via Francigena.
ombrellifere
Sigerico impiegò 79 giorni a percorrere tutti i 1.600 chilometri del tragitto. La percorrenza media di viaggio fu quindi di 20 km circa al giorno. Io ne ho fatti si e no 7, camminando un’ ora e mezza di buon passo.
gatto
Mi guardavo intorno, cercando di immaginare il paesaggio 1000 anni prima, senza capannoni industriali e villette dai giardini fioriti. Rimangono fontanili, che probabilmente erano già in attività all’epoca. I campi di grano maturo aspettavano solo di essere falciati e trebbiati.
papavero Ma niente papaveri in mezzo al grano…e ancora meno i fiordalisi! Tra papaveri e fiordalisi ho sempre preferito i fiordalisi e mi spiace che siano spariti a causa dei diserbanti selettivi, mi dice Vania Massignai. grano2
Le spighe hanno lo stelo corto, per sopportare meglio il peso dei tanti chicchi e per resistere meglio al vento e ai temporali. Il grano moderno è stato “ottimizzato” per avere raccolti sicuri. Il grano quasi senza glutine, varietà Senatore Cappelli era alto ed elegante, ma le spighe non erano così ricche di chicchi. ninfee
Mi intrigano i fiori e un laghetto di un giardino privato. Ninfeee in Piemonte, sul confine con la Valle d’Aosta. Un cespuglio di Iperico in fiore è uno spettacolo. Il giallo inteso del fiore di Iperico è in contrasto con le proprietà calmanti e rilassanti della pianta:
iperico
l’iperico fa dormire bene e regala sogni felici. Il giallo è il colore dell’allarme, e unito al nero a strisce richiama l’attenzione per segnalare qualcosa di anomalo o pericoloso.
Camminando incontro un ragazzo con lo zaino, ai piedi ha delle serie scarpe da trekking. E’ tedesco, avrà 20 anni e sta seguendo la Via Francigena verso sud.
campanule

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