la festa degli Auguri

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Da quando Ezio Greggio è il presidente del Comites Monaco, la serata degli auguri natalizi tra connazionali è più parca ma molto più allegra! Il mattatore di Striscia la Notizia riesce sempre a trovare uno spunto allegro, una battuta divertente anche raccontando di cose serie come le attività svolte dal Comitato degli Italiani All’Estero a favore dei pensionati italiani e delle persone sole ed indigenti.
Ormai da qualche anno, gli italiani del Principato si ritrovano all’Auditorium Ranieri III per il discorso di auguri dell’Ambasciatore d’Italia, del presidente Comites e delle Autorità Monegasche presenti.
A me il compito di fare da maestro di cerimonie a nome della Radio del Principato.

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La novità 2016 è stata la consegna di riconoscimenti a giovani italiani che si sono distinti in attività sportive nel corso dell’anno.
E infine il Comites ha organizzato una lotteria grazie alla generosità di decine di sponsor che hanno donato i premi. Il ricavato dei biglietti venduti sarà destinato al progetto di ricostruzione della scuola di Norcia, uno dei comuni più colpiti dal sisma.
Ho cominciato a dare i numeri, nel senso che annunciavo le estrazioni di fronte di un pubblico attentissimo. Quando si tratta di premi bisogna fare le cose per bene, nella massima regolarità, ma anche divertendosi un po’.

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E quando poi è arrivato Ezio Greggio ad estrarre i 10 premi più importanti, si è scatenata un’atmosfera alla striscia la Notizia. Mancavano solo le Veline, perché i Tapiri d’oro c’erano! Ezio ne ha messi in palio 4, firmati da lui e da Michelle Huntziker. Il quinto l’ho ricevuto io per la mia lunga attività di presentatore delle serate Comites. Io pensavo che il tapiro televisivo fosse in polisterolo. E invece è in plastica dura, anche lo zoccolo che sembra di legno.

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Ha il peso di un ferro da stiro, e non deve essere piacevole per Valerio Staffelli riceverlo in faccia quando i premiati più riottosi glielo lanciano addosso! Finita la lotteria è partito il selfie-time. Tutti a scattarsi foto con Greggio e poi con me che stringevo il tapiro. L’ho anche prestato in giro a chi voleva vivere un momento di anti-gloria televisiva. Perché va ricordato che il tapiro è un premio al negativo, va ai pessimi, non ai migliori. Ma come diceva Oscar Wilde: nel bene o nel male l’importante è che se ne parli.

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il mare restituisce

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La gente che vive sul mare lo sa: dopo i giorni di tempesta, quando ritorna il sereno, quello che i fiumi in piena hanno travolto e portato al mare, il mare lo restituisce al mondo degli uomini: cioè plastica, in tutte le sue forme, dalle bottiglie ai giocattoli. Ma il mare abbandona sulla spiaggia anche un sacco di legno: alberi interi portati via dai torrenti, rami divelti, tronchi e ceppi. Poi il mare li lavora, li spella, li leviga.

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Oggi sono andato a dare un’occhiata in spiaggia, alla plage de la Buse e non ero il solo! Ho trovato gente carica di legni contorti che immaginava già come impiegarli artisticamente per creare sculture. Le solite discussioni tra mariti creativi, già carichi di legni come dei muli che vorrebbero portarsi a casa tutto. E mogli pratiche che cercavano di farli ragionare: ”ma dove la mettiamo tutta sta roba, abbiamo il balcone pieno”… Comunque è bello camminare sulla battigia dopo la tempesta e leggere cartelli di gente civile che scrive: questa spiaggia è di tutti noi, basterebbe portare via una borsa a testa di detriti e sarebbe ripulita in pochi giorni.

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Ed è vero! Ma preferiamo dire che “il Comune non fa niente…e non puliscono mai, con tutti i soldi che paghiamo di tasse…”
Comunque io i detriti li porterei anche via….ma poi dove glieli appoggio? Se non li metto nel posto giusto mi becco pure una multa. In quello sono molto efficienti da queste parti.

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Giant’s Causeway

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Capita anche a voi di scegliere la destinazione di un viaggio sulla base un’ispirazione? Sono andato a Sausalito perchè c’era una canzone rock che usavo come sigla in radio che parlava delle Notti di estate a Sausalito. Sausalito è un posto residenziale in California, vicino a San Francisco dall’altra parte del Golden Gate, il grande ponte rosso. Posto carino, ma niente di più

Oppure mi sono fatto ispirare dalla copertina di un album. Il vantaggio dei dischi in vinile rispetto ai download digitali è che la copertina ti rimane in mente, ti fa sognare.
E io volevo andare in un posto che pensavo fosse pura fantasia e invece esiste! E’ sulla copertina di Houses of Holy dei Led Zeppelin, uscito nel 1973.

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All’epoca non c’era fotografia digitale! E quindi sono andati a scattare direttamente sul posto, in Irlanda usando due bambini che si arrampicano su queste rocce così perfette che sembravano finte! E invece esistono, in un posto in Irlanda che si chiama Giant’s Causeaway, il selciato dei giganti: sono quarantamila colonne esagonali di basalto che emergono dal mare, con le onde del mare d’Irlanda che s’infrangono sopra.

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Per vederlo bisogna fare la Strada Costiera che sale da Belfast verso la contea di Antrim. Degli esagoni perfetti, risultato di una colata di lava raffreddata dal mare dopo un’eruzione vulcanica di 60 milioni di anni fa. Un posto talmente suggestivo che naturalmente è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

 

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trip to Bologna

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St. Paul-de-Vence

Saint Paul de Vence innondata di luce al tramonto

Saint Paul de Vence inondata di luce al tramonto

In questi bei pomeriggi di autunno è bello andarsene un po’ in giro per l’entroterra. Ieri sono ritornato a Saint Paul de Vence. E’ un bel paesino provenzale, stretto nelle sue mura, bastioni cinquecenteschi, perché Saint Paul è stata una roccaforte di frontiera. Poi è diventato nel 900 un posto di artisti in cerca di pace e ispirazione. E così sono arrivati personaggi come Jacques Prevert, il poeta e sceneggiatore che ha scritto i più bei dialoghi del cinema francese del dopoguerra.

La casa dove abitò Prevert

La casa dove abitò Prevert

Abitava in una casetta deliziosa che si chiama La Miette, la briciola. Con una finestra rivolta verso il mare e la costa. Una finestra antica con una bifora romanica. Si affaccia su una vallata verde coperta da vigneti, e adesso da ville! E’ zona di immobiliare di lusso lì intorno, con ville e hotel di charme. Hanno costruito moltissimo e a fondo valle adesso c’è un centro commerciale enorme, le Polygone.

petanque all'ingresso del villaggio

La prima volta che sono andato a visitare Saint Paul de Vence ero appena arrivato a lavorare per RMC e quindi andavo a conoscere il territorio. Sono arrivato un giorno in settimana in tarda mattinata e sotto le mura, vicino al lavatoio, c’era un grande spazio piano dove si gioca a bocce, all’ombra di grandi platani. Insieme a 3 o 4 persone c’era Yves Montand che giocava alla petanque! Yves Montand era un attore e cantante francese, molto famoso, direi un Gianni Morandi francese, ed era lì perchè abitava nei dintorni.

href=”http://www.inviaggiocondimaggio.it/wp-content/uploads/2016/10/StPaul-de-Vence-art.jpg”>galleria d'arte

Oggi Saint Paul ha la stessa atmosfera di un centro commerciale di lusso: tutto è così carino, so cute! I negozi sulla stradina principale sono quasi tutte boutique d’arte: quadri, statue, soprammobili a dei prezzi allucinanti, e man mano che vai avanti salendo, i negozietti si rimpiccioliscono e diventano negozi di souvenir e paccottiglia varia fatta in Cina. Ha perso molto della sua autenticità, Saint Paul de Vence.

stradine acciottolate e boutique

D’altronde ci arrivano i pulman di turisti dalle navi e quindi è diventato un centro commerciale di souvenir provenzali. Se volete trovare un po’ di pace, bisogna prendere le stradine laterali che passano rasenti le mura. Lì non ci sono negozi, ci sono abitazioni vere, c’è la cappella dei Penitenti Bianchi che è stata decorata da Folon, ed è molto carina quella parte di Saint Paul de Vence, ve la consiglio!

l'interno di un negozio di souvenir gastronomici

l’interno di un negozio di souvenir gastronomici

All’inizio di Saint Paul, prima di passare la porta ed entrare nelle mura, c’è un albergo storico, con un bellissimo giardino e un ristorante famoso, la Colombe d’Or. Fuori ci sono quei pulmini neri per i transfer di lusso. Perchè bisogna essere veramente ricchi per mangiare o soggiornare lì.

l'insegna della Colombe d'Or

l’insegna della Colombe d’Or

A me è capitato di pranzare un paio di volte alla Colombe d’Or che in effetti era la trattoria dove mangiavano gli artisti che vivevano da quelle parti, in Provenza, e che pagavano con i loro quadri! E quindi alle pareti ci sono opere di Miro, Braque, Chagall, Picasso, e in giardino delle sculture di Calder e César, e altri contemporanei. Io ho mangiato sotto un Braque che non mi piaceva molto perchè era piuttosto grigio e triste.

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È tutto artistico a Saint Paul: dal selciato nella viuzza principale, fatto di soli disegnati con i ciottoli, alla fontanella all’angolo con una chioma di pietra lavica!

acciottolato artistico

acciottolato artistico

E poi lì vicino c’è da visitare la Fondazione Maeght, dove sono esposte molte opere di Mirò ma anche Giacometti, Chagal, Calder. Bello Saint Paul de Vence. Però quella sensazione di centro commerciale per turisti me l’ha un po’ guastato…

cavallo-di-ferri-di-cavallo

cavallo-di-ferri-di-cavallo

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Mirazur

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Chef argentino di origine italiana, Mauro Colagreco si è installato una dozzina di anni fa proprio alla frontiera tra Italia e Francia, sopra Mentone e ha cominciato a farsi conoscere facendo cose buone, con dei prodotti di qualità: ha il suo orto vicino al ristorante, va a fare la spesa un po’ a Ventimiglia un po’ al mercato coperto di Mentone. Una cucina molto curata e innovativa, molto attenta alle materie prime, molto fresca! Basata sui prodotti di stagione….

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Oggi mi sono visto con un amico al Mirazur per un caffè e visto che si faceva l’ora di pranzo Mauro Colagreco mi fa: “ti fermi? Così mi dici che ne pensi dei nuovi piatti per il menù invernale!” Yeesss! Fare l’assaggiatore per un cuoco stellato! Vorrei potesse essere il mio lavoro!

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Ho assaggiato un piatto di polpa di zucca con formaggio caprino…con semi di zucca verdi tostati e quadrifogli.

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Poi Anatra con mela cotogna avvolta da una nappa di salsa al vino rosso che sembrava cioccolato.

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E poi fagioli di Pigna in brodo di alghe giapponesi con timo…

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e tre dessert tra cui un caco con crema montata al cognac…

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e questo dolce all’argousier, un arbusto che fa delle bacche arancioni, con una cresta di zucca, molto colorato.
Insomma, mi sono alzato da tavola alle 4! E adesso che sono in diretta fino alle 22 non ho niente appetito…

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Sunrise

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Il pollo di Marcel

La piscina coperta del MC Bay Resort

La piscina coperta del MC Bay Resort

Oggi ho assaggiato un piatto che è un po’ come la ratatouille del critico gastronomico nel film Ratatouille: un piatto che riporta ai sapori dell’infanzia, al senso di casa, alla famiglia.

chef Maurice Ravin

chef Marcel Ravin

Lo chef stellato del Monte Carlo Bay Resort Marcel Ravin propone per la domenica a pranzo il pollo arrosto come lo faceva la mamma, con le sue patate al forno e una bella insalata dell’orto impiantato vicino alla piscina coperta del resort.

il pollo di Maurice

il pollo di Marcel

Sapori d’antan, accompagnati dalle spezie dei Caraibi (Marcel è della Martinica) e da una purè di patate schiacciate con carote e broccoli. Il pollo viene marinato e poi cotto al forno.

La tavola imbandita per il pranzo della domenica

La tavola imbandita per il pranzo della domenica, semplice e décontracté

E per finire un dolce con i fichi e una torta di mele. Un pranzo leggero e gustoso, proposto la domenica al monte Carlo Bay Resort

giornalista in azione

giornalista in azione

Un mangiare semplice, come dalla mamma, cambia solo il prezzo: dalla mamma è gratis!
dolce-ai-fichi

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4a Monte-Carlo Polo Cup

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Monte Carlo Polo Cup 2016

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